FP CGIL del Trentino
Protocollo d’intesa contratti pubblici 13/01/2020 - Facciamo un po' di chiarezza
• Il Protocollo d’intesa non serve a nulla
FALSO: il Protocollo non è un contratto ma un atto di valore politico che impegna il Presidente della Giunta. Costituisce un tassello importante che delinea risorse, temi e tempi per giungere agli obiettivi concordati. Sarà in sede Apran che si svolgerà la partita contrattuale vera e propria, a partire dalla ripartizione delle risorse economiche tra i vari Comparti e all’interno degli stessi. Basti ricordare, sempre sul tema dei rinnovi contratti pubblici, I Protocolli d’intesa nazionale del 30/11/2016 e trentino del 16/11/2016.
• C’è una piattaforma confederale che chiedeva il 3,5%
FALSO: non è stata prodotta alcuna piattaforma confederale per il rinnovo dei contratti pubblici. Ci si riferisce strumentalmente ad un passaggio dell’audizione presso la Commissione Bilancio in cui si sosteneva – in assenza di risorse nella manovra di bilancio per il 2020 – di prevedere ALMENO la quota del 3,5 dell’IPCA.
• Il Protocollo apre spazi al privato
FALSO: al contrario, valorizza i lavoratori e i servizi pubblici trentini riconoscendone efficienza e qualità, nonché il primato a livello nazionale. In un’ottica confederale, assicura poi un impegno per la tutela retributiva anche dei lavoratori delle imprese appaltatrici di opere e servizi pubblici, in una logica cosiddetta di “filiera” da sempre cara alla CGIL.
• Le risorse economiche sono inferiori a quelle del precedente triennio
FALSO: è un punto di partenza, che assicura un aumento minimo a regime del 4,1 % e uno stanziamento complessivo di 67 milioni, 4 tranches decorrenti dal 1/1/2019 per lo 0,7%, dal 1/4/2020 per l’1,8%, dal 1/1/2021 per il 3% e dal 1/9/2021 per il 4,1%. Nel triennio 2016/2018 lo stanziamento iniziale ammontava a 65 milioni in relazione ad una massa salariale lievemente inferiore. Gli ulteriori incrementi sono stati poi disposti successivamente, sino alla legge di assestamento del 6/8/2019 per ulteriori 3.432.000.
• Le risorse economiche servono anche per l’aumento della spesa per i buoni pasto
FALSO: il riferimento ai buoni pasto riguarda esclusivamente le modalità di utilizzo, che dovranno comunque stabilirsi ai tavoli contrattuali. In tali sedi sarà preso in esame il tema complessivo dei buoni pasto, soprattutto per consentirne la cumulabilità come chiesto dalla FP-CGIL sin da quanto questa modalità è stata prevista a livello nazionale.
• Le risorse economiche servono anche per rivedere l’ordinamento professionale
FALSO: le progressioni di carriera e le revisioni dell’ordinamento professionale saranno oggetto di distinti finanziamenti. Si tratta di un tema caro alla Fp Cgil per avviare finalmente il tavolo in Apran e mettere mano ad un ordinamento vecchio di vent’anni. Passa attraverso questa operazione la valorizzazione e la riqualificazione del personale attuale e, allo stesso tempo, prospettive professionali avanzate per chi si accinge ad entrare nella PA. dopo anni di blocco. Da sottolineare l’impegno – richiesto dalla Fp Cgil – per il preliminare utilizzo delle economie di spesa per i pensionamenti, che non erano più in disponibilità della contrattazione dopo la riforma del Foreg.
• L’adeguamento al CCNL, se di maggior favore, riguarda solo la Scuola
FALSO: per la Scuola le norme di attuazione già prevedono l’adeguamento delle retribuzioni del personale docente a carattere statale ai livelli nazionali. La clausola introdotta nel Protocollo impegna invece la PAT all’adeguamento al livello nazionale - se di maggior favore - per tutti i rinnovi del pubblico impiego.
• La clausola PAT rende inesigibile il Protocollo
FALSO: la clausola fortemente voluta dal Presidente Fugatti è stata completamente riscritta, nel senso di indicare quale causale non un generico peggioramento del bilancio provinciale bensì gravissime e non prevedibili dinamiche recessive che comportino una revisione complessiva delle politiche pubbliche nei vari settorI, che non riguardi dunque il solo pubblico impiego. E’ una clausola che abbiamo definito pleonastica, non necessaria.
• L’I.V.C. nel 2016/18 è stata consolidata, adesso verrà assorbita dagli aumenti contrattuali
VERO: lo stabilisce l’art. 2/4 del CCPL AA.LL. 1/10/2018, ma l’operazione è in ogni caso neutra in termini di massa complessiva a disposizione dei rinnovi. Gli stanziamenti per il triennio 2016/2018 ammontavano a 52.631.000 euro, cui si aggiunse un’integrazione di 3.000.000 euro (delibera 13/06/2016) e, appunto, il consolidamento dell’indennità di vacanza contrattuale pari a 9.302.000 euro, per complessivi 64.933.000. Oggi sono sul tavolo – come massa complessiva iniziale – 67.000.000.
• Si certifica l’aumento degli orari di apertura al pubblico
FALSO: la richiesta della PAT di rivalutare gli orari di lavoro del personale in relazione alle esigenze di cittadini e imprese è declinata con due limiti invalicabili: procedure concertative con il Sindacato e sufficiente dotazioni di personale. Il punto deve essere inoltre affrontato in rapporto anche alla flessibilità di orario in relazione ai tempi di conciliazione del personale, chiesta dal Sindacato.
Sul Protocollo d'intesa del 13 gennaio facciamo un po' di chiarezza. Assemblee unitarie Fp CGIL, CISL FP e UIL Flp il 12 e il 18 febbraio a Trento - sala della circoscrizione Clarina e a Rovereto - auditorium Brione.