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  • Immagine del redattoreFP CGIL del Trentino

Servizi domiciliari – occorrono dispositivi di protezione per gli operatori

Le organizzazioni di categoria Fp Cgil, Cisl Fisascat e Fp, Uil Fpl hanno inviato una nota alle associazioni datoriali di artigiani, industriali, federazione cooperative e CRI per sottolineare le condizioni di difficoltà di lavoratori e lavoratrici dei servizi socio educativi e socio assistenziali nelle attività di assistenza che sono chiamati ad assicurare anche in questo momento di grave emergenza. Si tratta di dipendenti che operano in stretto contatto con utenti, spesso fragili e anziani, in condizioni in cui è impossibile il rispetto della distanza di un metro prescritta dalle norme, come ad esempio presso il domicilio dell’utente nelle attività di igiene personale o in compresenza con altra operatrice. Ci sono poi contesti ad alta densità altrettanto a rischio, come il Centro di Accoglienza Residenza Fersina di Trento, i centri educativi e di accoglienza.

Pur dando atto che le cooperative sociali e le organizzazioni del privato sociale, nella maggior parte dei casi, hanno messo a disposizione dei lavoratori mascherine e disinfettanti a base alcolica, segnaliamo che altre ad oggi non hanno ancora provveduto. La mancanza dei dispositivi è nota, ma riteniamo non più sostenibile che questa condizione di rischio debba ricadere interamente sui singoli operatori, che temono fortemente e legittimamente per la propria salute e per quella dei propri cari. Riceviamo continuamente chiamate preoccupate o di vero e proprio terrore. Garantire la salute di questi operatori vuol dire garantire la possibilità stessa di continuare le prestazioni in questo periodo di emergenza per tante persone - anziani in prims – bisognosi di accudimento.

Anche sulle prestazioni essenziali è necessario e urgente intervenire con maggiore decisione. Sappiamo di enti che hanno sospeso il 20% dei servizi ed altre l'80%, territori che hanno ritenuto non essenziali centri diurni per disabili ed altri che tengono aperti. Occorre un maggiore confronto tra i soggetti coinvolti per garantire una uniforme applicazione dei principi di essenzialità e non derogabilità.

Per questo motivo le OOSS hanno chiesto alle associazioni datoriali rigide verifiche sulle condizioni di effettività dell’osservanza della distanza di sicurezza interpersonale nei diversi servizi; ulteriore riduzione dei servizi non essenziali, con particolare attenzione per i servizi svolti in compresenza; messa a disposizione delle cooperative sociali impegnate nei servizi essenziali alla persona delle dotazioni di mascherine stoccate nelle aziende associate che dovessero sospendere la produzione di merci e servizi a seguito di decreti, ordinanze o per scelta autonoma.

Se le prestazioni di queste operatrici sono – come lo sono – essenziali – è altrettanto essenziale la tutela della loro sicurezza sul lavoro.

p.la FP CGIL    p.la Fisascat CISL    p.la FP CISL    p.la UIL FPL

L. Diaspro        L. Avanzo                 G. Pallanch      M.Tomasi

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