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  • Immagine del redattoreFP CGIL del Trentino

Troppa fretta sulla riapertura dei nidi

Fp Cgil, Cisl Fps, Uil Fpl: «Nessuna concertazione, sicurezza a rischio, persa la funzione educativa e possibile rientro traumatico per i bambini


La frettolosa riapertura dei nidi d’infanzia di questi giorni sta creando molte preoccupazioni a educatrici e operatori che ancora non hanno trovato risposta alle loro molteplici richieste di chiarimenti sulle modalita` operative di concreta applicazione del protocollo di sicurezza nelle strutture, gestite direttamente dai comuni o date in appalto alle cooperative sociali. Tale situazione di estrema confusione e incertezza non permette di operare con la serenita` necessaria, con molte difficolta` nella riorganizzazione dei servizi volta a garantire la sicurezza di lavoratori, bambini e familiari, nel rispetto del protocollo provinciale. Preme sottolineare che non e` tanto la riapertura in se´ il problema, bensi` le modalita` e la tempistica imposta dall’ordinanza provinciale, senza il preliminare coinvolgimento di chi concretamente lavora nelle strutture, dei loro rappresentanti, e nemmeno dei datori di lavoro. A intervenire sono la Fp Cgil con Mirko Vicari e Roberta Piersanti, Cisl Fps con Maurizio Speziali e Uil Fpl con Andrea Bassetti ed Elisa Orempuller.

Le educatrici, preoccupate della qualita` del servizio offerto, oltre che della sicurezza, fanno anche presente che in queste condizioni non potra` essere garantito il servizio nelle modalita` consuete, venendo meno le principali condizioni pedagogiche, di condivisione e di interazione sociale alla base del pensiero educativo e fondamentale aspetto che caratterizza il servizio. Ci sara` la possibilita` di utilizzare pochissimi giochi riservati al singolo bambino, verra` limitata la comunicazione non verbale, fondamentale soprattutto per i piu` piccoli, a causa del necessario utilizzo delle mascherine.

Ci sara` inoltre da affrontare la fatica del rientro che molti bambini si porteranno dietro e che non potra` essere mitigata coi soliti metodi di accompagnamento dei genitori, tenendo ben presente che un impatto cosi` forte, sulla vita di bambini in una fascia di eta` particolarmente delicata, non puo` escludere la possibilita` di vivere l’esperienza in maniera traumatica e avere ripercussioni nella loro crescita evolutiva. Tali problematiche non sono state nemmeno prese in considerazione e non si e` pensato a un’adeguata formazione, con cio` trasformando il servizio che verra` a crearsi non piu` come servizio educativo, bensi` di mera sorveglianza dei bambini.

Non e` accettabile la forzatura sui tempi di riapertura delle strutture senza concedere il tempo necessario a chi operativamente riorganizza i servizi per adeguarli alle nuove misure di sicurezza previste, anche recuperando sul mercato tutti i necessari “dpi”. Servono anche disposizioni organizzative chiare da parte dei datori di lavoro, che non si prestino a dubbi o interpretazioni.

Le educatrici e gli operatori vogliono tornare a fare il loro lavoro, ma lo vogliono fare in sicurezza e serenita`, senza forzature sui tempi. Peccato che le condizioni che la politica ha voluto creare non lo permetteranno.

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